Il mio veliero ha appeso già le funi
E gode questo tempo di bonaccia
Finché il fondale così discreto e scuro
Non nasconderà la traccia
Che si divora lenta la pianura
A passi lunghi come è lungo il mare
Che afferra alle caviglie quell'odore
Che preparara il temporale
Tua madre che si affaccia al suo balcone
E annusa ogni angolo di strada
E tra le labbra trema il proprio nome
Per paura di scordare
I suoi grandi occhi davanti al mare